Il beneficio della sospensione condizionale della pena può essere revocato di diritto ai sensi dell'art. 168, comma 1, n. 1, c.p. qualora il condannato, entro il termine di cinque anni dal passaggio in giudicato della prima sentenza che ha concesso la sospensione, commetta un nuovo delitto. Tale revoca di diritto opera anche nel caso in cui il giudice della cognizione abbia concesso il beneficio per la terza volta, in violazione del limite previsto dall'art. 164, comma 4, c.p., poiché tale errore valutativo non impedisce la revoca in sede esecutiva, salvo che le cause ostative non fossero documentalmente note al giudice della cognizione. Inoltre, la commissione di nuovi delitti prima dello spirare dei termini di prova rende del tutto irrilevante l'eventuale estinzione dei reati per cui era stata concessa la sospensione condizionale, ai fini della revoca del beneficio. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, può legittimamente disporre la revoca della sospensione condizionale della pena, anche quando questa sia stata concessa per la terza volta in violazione del divieto di cui all'art. 164, comma 4, c.p., qualora siano integrati i presupposti per la revoca di diritto di cui all'art. 168, comma 1, n. 1, c.p.