Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - Pescara sentenza n. 155 del 2013

ECLI:IT:TARPE:2013:155SENT

Massima

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Il giudice amministrativo, quale giudice della legittimità, è tenuto a sindacare la fattispecie concreta attraverso i vizi denunciati dalla parte e le prove da questa addotte, senza poter sostituire la propria valutazione a quella dell'autorità amministrativa, in quanto ciò costituirebbe un eccesso di potere giurisdizionale. Pertanto, quando il ricorso mira a dimostrare l'illegittimità e l'erroneità di una valutazione tecnica della pubblica amministrazione, nonché la spettanza di una propria pretesa fondata su fatti negati dalla stessa amministrazione, il ricorrente ha l'onere di fornire quantomeno un principio di prova della fondatezza della propria pretesa, basato su specifiche e puntuali allegazioni tecniche che mettano in luce gli errori commessi dall'autorità amministrativa. In mancanza di tale adeguata allegazione probatoria, il giudice amministrativo non può supplire alla carenza probatoria della parte onerata, né può disporre una consulenza tecnica d'ufficio a tal fine, dovendo respingere il ricorso.

Sentenza completa

N. 00559/2010
REG.RIC.

N. 00155/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00559/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 559 del 2010, proposto da:
Felice Camiscia, rappresentato e difeso dall'avv. Guglielmo Flacco, con domicilio eletto presso Guglielmo Flacco in Pescara, piazza Ettore Troilo, N.23;

contro

Ministero della Giustizia, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata in L'Aquila, via Buccio di Ranallo C/ S.Domenico; Ministero della Giustizia Dipartimento Amministrazione Penitenziaria;

per l'annullamento

del decreto n. 06652/2010/cs del 25 giugno 2010 con cui il Ministero di giustizia non ha riconosciuto la…

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