Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45455 del 9 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:45455PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità e dei poteri connessi alla funzione, induce indebitamente un soggetto a dare o promettere denaro o altra utilità, è punibile ai sensi dell'art. 319-quater c.p. anche se il soggetto passivo non si trova in una condizione di soggezione o di assoggettamento nei suoi confronti, purché vi sia una connessione tra l'offerta o dazione e la funzione pubblica esercitata dall'agente, il quale agevoli e renda credibile e idoneo a costringere o indurre il soggetto passivo all'indebita prestazione. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'agente abbia il potere di adottare o revocare specifici provvedimenti a danno del soggetto passivo, essendo sufficiente che la sua qualità soggettiva lo renda in grado di esercitare una forma di ingerenza o influenza, anche di fatto, in relazione all'attività di competenza del settore in cui opera. La consapevolezza del soggetto passivo circa l'illiceità dell'accordo può essere desunta da elementi indiziari, quali la sua presenza in occasione delle richieste di denaro, la divisione in parti uguali delle somme versate e la sua partecipazione, anche solo per questioni tecniche, al progetto criminoso. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere escluso in ragione della particolare gravità e disvalore della condotta, anche in caso di riqualificazione del fatto da concussione a induzione indebita, e indipendentemente dal riconoscimento di altre circostanze attenuanti, come quella del risarcimento del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A. - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/03/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TAMPIERI LUCA, che ha concluso il rigetto di tutti i ricorsi.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) …

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