Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 17423 del 19 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17423CIV

Massima

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Il ricorso per revocazione di una sentenza della Corte di Cassazione è ammissibile solo in presenza di un errore meramente percettivo, risultante in modo incontrovertibile dagli atti, che abbia indotto il giudice a fondare la valutazione della situazione processuale sulla supposta inesistenza o esistenza di un fatto, positivamente acquisito o escluso nella realtà del processo, e che, ove esattamente percepito, avrebbe determinato una diversa valutazione della situazione processuale. Non è sufficiente la mera pretesa errata valutazione di fatti esattamente rappresentati, né l'erroneità della valutazione di fatti storici o della loro rilevanza ai fini della decisione. Pertanto, il ricorso per revocazione non può essere accolto quando i motivi prospettati dal ricorrente attengono alla qualificazione giuridica di fatti processuali, alla rilevanza di circostanze di fatto o all'identificazione di un motivo di ricorso incidentale, in quanto tali questioni investono la valutazione dei fatti e degli atti processuali, preclusa nell'ambito del giudizio di revocazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRIFONE Francesco - Presidente

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. GIACALONE Giovanni - Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - rel. Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

SC. GI. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, PIAZZA DEI NAVIGATORI 7/L, presso lo studio dell'avvocato RECCHIA CARLO, rappresentato e difeso dall'avvocato POLIDORI CARLO, giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

BA. DE. FU. SPA (OMESSO) in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore, elettivamente domici…

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