Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 2022 del 2012

ECLI:IT:TARBS:2012:2022SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso principale e il ricorso per motivi aggiunti proposti avverso l'ordinanza di demolizione di una struttura realizzata senza titolo abilitativo e il diniego di sanatoria, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'acquiescenza ad un provvedimento amministrativo, che ne preclude l'impugnazione, può essere ravvisata solo in presenza di una volontà univoca di accettarne gli effetti, e non nel caso in cui gli interessati abbiano dichiarato di voler rimuovere la struttura contestata, in quanto ciò non implica la volontà di accettare l'eventuale illegittimità dell'atto, ma piuttosto quella di monetizzarla attraverso la domanda risarcitoria. 2. La presentazione di una domanda di accertamento di conformità in pendenza del ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di un immobile ritenuto abusivo comporta l'improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse del ricorso stesso, in quanto l'originaria ordinanza sanzionatoria è comunque superata dal nuovo provvedimento, favorevole o contrario alla sanatoria, che l'amministrazione deve emettere. 3. Ai fini della necessità di ottenere il permesso di costruire per realizzare un dato manufatto, non rileva che esso non consti di opere murarie ovvero non sia incorporato al suolo, ma la sua idoneità a determinare una stabile trasformazione del territorio, per cui non è precaria la struttura destinata a dare un'utilità prolungata nel tempo. 4. L'ordinanza di demolizione di una costruzione abusiva può essere emanata nei confronti del proprietario, anche se non responsabile dell'abuso, in quanto essa ha lo scopo di provocare la rimessione in pristino a fronte di un illecito permanente, senza necessità di accertare il dolo o la colpa del soggetto. 5. Il fatto che un proprietario risulti estraneo agli abusi edilizi commessi sul bene da altro soggetto che ne abbia la piena ed esclusiva disponibilità implica non l'illegittimità dell'ordinanza di demolizione o di riduzione in pristino dello stato dei luoghi, emessa nei suoi confronti, ma solo l'inidoneità della stessa a costituire titolo per l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'area di sedime sulla quale insiste il bene. 6. L'attività di allevamento di cavalli a scopo ludico sportivo non è equiparabile ad attività agricola ai fini delle norme edilizie di favore di cui alla legge regionale, in quanto gli artt. 59 e ss. della stessa legge, in quanto norme di salvaguardia, esprimono una tutela minima, che il Comune può rinforzare anche precludendo la realizzazione di nuovi manufatti in zona agricola.

Sentenza completa

N. 01321/2011
REG.RIC.

N. 02022/2012 REG.PROV.COLL.

N. 01321/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1321 del 2011, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Domenico Mainardi, Nuova Axel'S Farm, rappresentati e difesi dagli avv. Giuseppe Onofri, Stefano Soncini, con domicilio eletto presso Giuseppe Onofri in Brescia, via Ferramola, 14;

contro

Comune di Salvirola, rappresentato e difeso dall'avv. Monica Meroni, con domicilio eletto presso Chiara Ghidotti in Brescia, via Solferino, 55;

nei confronti di

Regione Lombardia;

per l’annullamento, previa sospensione,

( A- ricorso principale)

dell’ordinanza 15 giugno 2009 n°1 e n°2163…

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