Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso per l'ottemperanza di un decreto della Corte d'Appello che aveva condannato il Ministero della Giustizia al pagamento di somme a titolo di equa riparazione per l'eccessiva durata del processo, afferma i seguenti principi di diritto: 1. L'amministrazione intimata ha l'obbligo di dare esecuzione al decreto divenuto definitivo, essendo trascorso il termine di 120 giorni dalla sua notifica, senza che abbia fornito prova dell'avvenuto adempimento dell'obbligazione pecuniaria posta a suo carico. 2. La novella legislativa introdotta dalla legge di stabilità 2016 non preclude la decisione sulla domanda di ottemperanza, in quanto non introduce profili di inammissibilità della stessa, dovendo necessariamente farsi riferimento al regime vigente al momento della sua proposizione. 3. È fondata la domanda circa la corresponsione della penalità di mora di cui all'art. 114, comma 4, lett. e), c.p.a., la quale deve essere calcolata in misura pari agli interessi legali sulla somma oggetto di condanna, a decorrere dalla data di comunicazione o notificazione dell'ordine di pagamento disposto nella sentenza di ottemperanza, ovvero dal momento in cui siano stati adempiuti gli obblighi di comunicazione previsti dalla legge. 4. In caso di ulteriore inottemperanza, il Tribunale nomina un Commissario ad acta, con facoltà di delega all'interno della struttura, affinché provveda al compimento degli atti necessari all'esecuzione del decreto, a carico e spese dell'amministrazione inadempiente. 5. Le spese di giudizio sono poste a carico dell'amministrazione soccombente, in considerazione della peculiarità del contenzioso.