Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12614 del 31 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:12614PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei propri doveri d'ufficio, si accorda con un privato per svolgere le proprie funzioni nell'interesse di quest'ultimo, accettando in cambio utilità e benefici personali, commette il reato di corruzione. Tale condotta integra altresì il reato di omissione di atti d'ufficio, qualora il pubblico ufficiale, in concorso con il privato corruttore, induca altri colleghi a non compiere gli atti dovuti per ragioni di giustizia, sicurezza e ordine pubblico. La prova di tali reati può essere desunta dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche, anche se effettuate inizialmente nell'ambito di un diverso procedimento penale, purché vi sia una connessione oggettiva, probatoria e finalistica tra le indagini. Il pubblico ufficiale non può invocare la mancanza di sinallagmaticità tra i benefici ricevuti e i favori concessi al privato, né la natura meramente amicale dei rapporti, quando dalle conversazioni emerge chiaramente l'asservimento della funzione pubblica agli interessi particolari del corruttore. Inoltre, il pubblico ufficiale che, per ragioni connesse alla condotta corruttiva, violi le disposizioni di servizio e attesti falsamente il proprio operato, commette i reati di violata consegna e falso ideologico. In tali ipotesi, la pena inflitta, determinata nel minimo edittale e con il massimo effetto espansivo delle attenuanti, non può essere censurata in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. IPPOLITO Franco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. Cr. Ma. , nato a (OMESSO);

2. To. Ed. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 25-3-09 della Corte di Appello di Trieste, sezione 1 penale.

Udita la relazione del Consigliere Dott. Vincenzo Rotundo.

Udita la requisitoria del P.G., Dott. Mura Antonio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udita l'avv.ssa Barna Aurelia (per entrambi gli imputati), che ha insistito dei ricorsi.

OSSERVA

1.-. Con sentenza in data 25-3-09 La Cor…

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