Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sulla legittimità degli atti amministrativi, riconosce che il Comune di Messina, nell'adottare provvedimenti limitativi della circolazione veicolare all'interno del centro abitato, ha esercitato un potere discrezionale rientrante nelle attribuzioni riconosciute dalle norme del Codice della Strada. Tali provvedimenti, pur incidendo su interessi privati, sono espressione di scelte latamente discrezionali, devolute alla competenza decisionale dell'autorità amministrativa, volte a contemperare valori costituzionali contrapposti, quali la sicurezza della circolazione e della incolumità pubblica, con gli interessi economico-sociali degli operatori portuali e della mobilità. Nell'ambito di tale sindacato giurisdizionale, il Tribunale verifica che le scelte dell'Amministrazione comunale rispondano a criteri di ragionevolezza e proporzionalità, basandosi su adeguati dati istruttori, senza che si risolva in un arbitrio che sacrifichi ingiustificatamente le posizioni dei privati. Pertanto, il Tribunale rigetta i ricorsi proposti avverso i provvedimenti comunali, ritenendoli legittimi espressione del potere discrezionale dell'Ente locale, volto a bilanciare gli interessi pubblici e privati coinvolti.