Cassazione penale Sez. III sentenza n. 16787 del 12 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:16787PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso l'ordinanza del tribunale del riesame che aveva respinto la richiesta di revoca della misura cautelare della custodia in carcere, afferma il principio secondo cui la mancata trasmissione degli atti utilizzati dal giudice per l'emissione dell'ordinanza cautelare non determina automaticamente l'inefficacia della misura, essendo necessario che il ricorrente indichi in modo specifico e pertinente gli atti non trasmessi, i quali avrebbero dovuto essere valutati dal tribunale del riesame ai fini della verifica della sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura. Inoltre, il tribunale del riesame ha il dovere di indicare con precisione gli atti trasmessi e le risultanze processuali poste a fondamento della sussistenza del pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GENTILE Mario - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 08/05/2012 del Tribunale di Trieste;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1 - Il Tribunale di…

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