Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40340 del 30 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:40340PEN

Massima

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La falsificazione della firma su un assegno bancario, al fine di porlo all'incasso, integra il reato di cui agli articoli 485 e 491 del codice penale. Tuttavia, la mancata verifica, attraverso opportuna comparazione, della corrispondenza tra la firma di traenza e di prima girata apposta sul titolo di credito e la grafia dell'imputato, non consente di affermare con certezza la falsificazione dell'assegno da parte dello stesso. Pertanto, il giudice di merito è tenuto a procedere a tale accertamento, al fine di valutare correttamente la prova della commissione del reato. Inoltre, il termine di prescrizione del reato, alla luce della disciplina più favorevole di cui alla Legge n. 251 del 2005, decorre dal momento della consumazione del fatto e tiene conto degli atti interruttivi intervenuti, senza che possa essere esclusa la recidiva reiterata infraquinquennale, ove correttamente contestata e ritenuta dai giudici di merito. Il ricorso per cassazione, che riproponga acriticamente le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dai giudici del gravame, è inammissibile per mancanza di specificità, non potendo ignorare le esplicitazioni del giudice censurato senza incorrere in tale vizio. Parimenti, il motivo di ricorso relativo all'intervenuta prescrizione del reato è inammissibile qualora la relativa questione non sia stata oggetto di impugnazione da parte del pubblico ministero, essendosi in tal caso formato il giudicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. FERNANDES Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata in data 2.3.2012 dalla corte di appello di Firenze;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott.ssa CESQUI Elisabetta che ha concluso per l'annullamento senza rinvio dell'impugnata sentenza per estinzione del reato per intervenuta presc…

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