Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso i provvedimenti del Comune di Pietrasanta che avevano disposto la demolizione di opere edilizie oggetto di SCIA, ha affermato il principio secondo cui la cessazione della materia del contendere, quale declaratoria che definisce il giudizio nel merito con attitudine al giudicato, consegue all'integrale soddisfazione dell'interesse sostanziale fatto valere in giudizio a seguito di un provvedimento dell'Amministrazione, posto in essere spontaneamente e non in esecuzione di un ordine giudiziale. Nel caso di specie, l'annullamento in autotutela da parte del Comune dei provvedimenti impugnati ha determinato la cessazione della materia del contendere, con conseguente condanna del Comune al pagamento delle spese di lite in favore dei ricorrenti, in applicazione del principio della soccombenza virtuale, in ragione della fondatezza del motivo di ricorso relativo alla violazione dei termini e delle modalità di esercizio del potere inibitorio dell'intervento edilizio oggetto di SCIA, ai sensi dell'art. 19 del d.P.R. n. 380/2001. Il Tribunale ha quindi riconosciuto che l'annullamento in autotutela da parte dell'Amministrazione, pur se intervenuto successivamente all'introduzione del giudizio, è idoneo a determinare la cessazione della materia del contendere, con conseguente condanna alle spese di lite in capo all'Amministrazione, tenuto conto della sua resipiscenza.