Il comportamento violento e prevaricatore di uno dei coniugi, accertato anche in sede penale, costituisce causa di addebito della separazione personale, in quanto idoneo a determinare il fallimento dell'unione coniugale, indipendentemente dalla durata pluridecennale del matrimonio e dall'assenza di precedenti denunce. Il giudice, nel valutare l'entità dell'assegno di mantenimento in favore del coniuge economicamente più debole, deve tenere conto delle effettive condizioni economiche di entrambi i coniugi, senza limitarsi a considerare le sole allegazioni di parte, ma verificando la documentazione prodotta. I provvedimenti relativi al contributo di mantenimento per i figli hanno valore fino a che non intervenga la modifica degli stessi, essendo ininfluente il momento in cui di fatto sono maturati i presupposti per la modifica o per la soppressione dell'assegno.