Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20571 del 13 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20571PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura di prevenzione patrimoniale della confisca può essere legittimamente applicata quando sussistono gravi indizi di appartenenza del soggetto proposto a un contesto mafioso, anche in assenza di una condanna penale per il reato di associazione mafiosa, purché siano dimostrati elementi di fatto che comprovino la pericolosità sociale qualificata del proposto e la provenienza illecita o la sproporzione dei suoi beni rispetto alla capacità reddituale e all'attività economica svolta. Il giudizio sulla pericolosità sociale non deve essere ancorato esclusivamente a condotte penalmente rilevanti, ma può fondarsi su comportamenti che, pur non integrando gli estremi del reato, siano comunque funzionali agli interessi dei poteri criminali e costituiscano un terreno favorevole permeato di cultura mafiosa. Ai fini dell'applicazione della confisca di prevenzione, è sufficiente che gli elementi di fatto posti a base del provvedimento siano valutati in modo analitico e congruo dalla motivazione del giudice, senza che assumano rilievo eventuali assoluzioni penali o consulenze tecniche difensive, quando tali elementi risultino comunque idonei a dimostrare la provenienza illecita o la sproporzione dei beni rispetto alla capacità reddituale e all'attività economica del proposto. Il termine di un anno e sei mesi entro il quale deve essere definito il giudizio di appello, a pena di perdita di efficacia del provvedimento di confisca, può essere superato in presenza di sospensioni e proroghe disposte per effetto di rinvii delle udienze richiesti dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 16/11/2018 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ercole Aprile;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Birritteri Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento sopra indicato la Corte di …

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