Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24176 del 23 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24176PEN

Massima

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Il concorso nel reato di estorsione aggravato dal metodo e dalle finalità mafiose è configurabile quando, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, emerga il consapevole contributo morale e materiale dell'imputato alla consumazione del fatto delittuoso, funzionale al radicamento territoriale e all'espansione economica dell'organizzazione criminale di appartenenza. In tali casi, la valutazione del giudice di merito circa la gravità degli indizi, fondata su una coerente analisi critica degli elementi probatori e sulla loro coordinazione in un organico quadro interpretativo, non può essere sindacata in sede di legittimità se sorretta da argomentazioni logiche e conformi ai canoni legali, senza che il giudice di legittimità possa sostituirsi al giudice di merito nella ricostruzione alternativa dei fatti o nella rilettura delle singole circostanze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NI. AL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 10735/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 30/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO Margherita;

sentite le conclusioni del PG Dott. MONTAGNA Alfredo che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. Irace che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 30 dicembre 2009 il Tribunale…

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