Il riconoscimento di una sentenza penale straniera ai fini della sua esecuzione nello Stato italiano è subordinato alla verifica della possibilità per il condannato di impugnare la decisione secondo l'ordinamento dello Stato di origine, in ossequio al principio fondamentale del doppio grado di giurisdizione sancito dalla Costituzione italiana e dalle Convenzioni internazionali in materia di diritti umani. Pertanto, la Corte d'Appello, chiamata a valutare la riconoscibilità della sentenza penale straniera, deve accertare se siano stati concessi all'imputato condannato i mezzi ordinari di impugnazione o di revisione previsti dall'ordinamento del Paese di provenienza della decisione, a garanzia del diritto di difesa e del giusto processo. Tale verifica risulta necessaria anche nel caso in cui la sentenza straniera sia divenuta irrevocabile, al fine di scongiurare possibili violazioni dei diritti fondamentali dell'individuo sanciti a livello costituzionale e sovranazionale. Soltanto all'esito di tale accertamento, la Corte d'Appello può legittimamente procedere al riconoscimento e all'esecuzione nello Stato italiano della sentenza penale straniera.