Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26023 del 7 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:26023PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La violazione delle prescrizioni generiche di "vivere onestamente" e "rispettare le leggi" imposte a un soggetto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno non integra il reato di cui all'art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 159/2011, in quanto tali prescrizioni presentano un rilevante deficit di precisione e determinatezza che ne impedisce la conoscibilità da parte del destinatario e, di conseguenza, la stessa configurabilità della fattispecie penale. Tuttavia, tale inosservanza può rilevare ai fini dell'eventuale aggravamento della misura di prevenzione personale. Il giudice è tenuto a procedere ad una lettura tassativa e tipizzante della fattispecie, in conformità ai principi di determinatezza e prevedibilità della norma penale, ricavabili dall'art. 25, comma 2, Cost. e dalla Convenzione EDU.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Bari il 26/10/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. SILVESTRI Pietro;
udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza limitatamente al trattamento sanzionatorio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS) e' stato condannato perch…

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