Consiglio di Stato sentenza n. 7725 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7725SENT

Massima

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La confisca definitiva di un bene determina lo scioglimento dei contratti aventi ad oggetto un diritto personale di godimento su di esso, anche qualora il contratto di locazione sia stato stipulato tra il soggetto destinatario della confisca e un terzo e sia proseguito per un certo periodo di tempo con l'amministratore giudiziario o il coadiutore dell'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata. Tale scioglimento del rapporto locatizio non può essere impedito dalla mera prosecuzione del pagamento dei canoni di locazione, né dalla circostanza che la locazione rientri tra le destinazioni previste dalla legge per gli immobili confiscati, in quanto la ratio della norma è quella di recidere definitivamente ogni legame tra il bene confiscato e il precedente titolare, a prescindere dalla natura del rapporto giuridico in essere. Pertanto, il provvedimento di sgombero dell'immobile confiscato, adottato dall'Agenzia in attuazione della confisca, non è illegittimo per violazione del principio di buona fede, né per mancato contemperamento con le esigenze di conservazione dei livelli occupazionali connessi all'attività imprenditoriale svolta nei locali, né per eccesso di potere sotto il profilo della motivazione o della irragionevolezza della scelta amministrativa, atteso che la confisca determina lo scioglimento del rapporto locatizio come conseguenza necessitata e non suscettibile di deroghe, salvo il rispetto di un termine congruo per il rilascio dell'immobile. Inoltre, il provvedimento di sgombero non viola il principio di separazione dei poteri né incorre in ultrapetizione, in quanto il giudice amministrativo si è limitato a verificare la legittimità dell'atto impugnato sulla base delle allegazioni delle parti, senza sostituire la propria valutazione a quella dell'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/09/2024

N. 07725/2024REG.PROV.COLL.

N. 02548/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2548 del 2024, proposto da -OMISSIS- e da -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, Ministero dell'Interno, in persona dei rispettivi rappresentanti legali
pro tempore
, rappresentati e difesi
ex lege
dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi n. 12;

per la riforma

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