Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26330 del 25 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26330PEN

Massima

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Il dolo dell'omicidio volontario sussiste quando l'agente, pur non mirando direttamente all'evento morte come proprio obiettivo intenzionale, abbia tuttavia previsto come probabile, secondo un normale nesso di causalità, la verificazione di tale evento lesivo, accettandone il rischio con il suo agire. Ciò esclude la configurabilità dell'ipotesi di morte come conseguenza di altro delitto (art. 586 c.p.), in cui l'evento letale deve essere sì non voluto, ma conseguenza di una condotta intenzionalmente diretta a compiere solo il delitto diverso, senza che l'agente se ne sia rappresentato e abbia accettato il rischio. Pertanto, il dolo dell'omicidio volontario, anche nella forma del dolo eventuale, sussiste quando l'agente si rappresenta la probabilità del verificarsi dell'evento morte in conseguenza della sua azione e ne accetta il rischio, pur di conseguire il proprio obiettivo criminoso, come accertato in base alle modalità della condotta e alle circostanze del fatto. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle circostanze attenuanti generiche, è abilitato a prendere in esame gli elementi di cui all'art. 133 c.p. che ritiene prevalenti ed ostativi al beneficio, senza dover esprimere una valutazione su ogni singola deduzione difensiva, essendo sufficiente che indichi gli elementi di preponderante rilevanza ritenuti incompatibili con la loro applicazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 100/2014 CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI, del 07/10/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/02/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO SIANI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso, con l'emissione di tutte le statuizioni consequenziali.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, em…

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