Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 2253 del 2014

ECLI:IT:TARLE:2014:2253SENT

Massima

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Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione su un'istanza o diffida presentata dal privato, decorso il termine di legge per provvedere, integra un silenzio-inadempimento che legittima il ricorso del privato al giudice amministrativo per ottenere la declaratoria dell'obbligo di provvedere. Tuttavia, qualora la pubblica amministrazione provveda successivamente sulla richiesta del privato, prima della definizione del giudizio, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'adempimento tardivo ha fatto venir meno la necessità della pronuncia giurisdizionale. In tali casi, in considerazione dell'oggetto e dell'esito del giudizio, sussistono gravi ed eccezionali motivi per dichiarare irripetibili le spese processuali, in deroga al principio della soccombenza, al fine di non scoraggiare il ricorso del privato contro l'inerzia della pubblica amministrazione.

Sentenza completa

N. 00337/2014
REG.RIC.

N. 02253/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00337/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 337 del 2014, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Lecce, via Cavour N. 10;

contro

Comune di Lequile;

per l'annullamento

per la declaratoria dell'obbligo di provvedere sulle istanze/diffide inoltrate in data 22.5.2013 e 12.12.2013 al Comune di Lequile a seguito della formazione sulle stesse del silenzio inadempimento;

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consigli…

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