Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29649 del 8 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:29649PEN

Massima

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Il dolo nella ricettazione si desume dalla mole e varietà dei beni di provenienza furtiva di cui l'imputato non fornisce attendibile giustificazione, essendo del tutto implausibile la tesi difensiva di averli acquistati da "stranieri a lui sconosciuti" per una somma irrisoria, atteso che il compendio sequestrato è costituito da strumenti eterogenei di significativo valore economico, rispetto ai quali è incompatibile la qualificazione del fatto come incauto acquisto. Tuttavia, la mancanza di specifica motivazione sulla sussistenza della recidiva, nonostante la relativa doglianza difensiva, integra un vizio di legittimità che comporta l'annullamento parziale della sentenza e il rinvio ad altra sezione della Corte d'Appello per nuovo esame su tale profilo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE SANTIS Anna Mar - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza resa in data 13/2/2018 dalla Corte di Appello di Catania;
Visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita nell'udienza pubblica del 18/6/2019 la relazione del Cons. Dr. Anna Maria De Santis;
udita la requisitoria del Sost.Proc.Gen., Dott. Tocci Stefano, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi, chiedendone l'accoglimento.

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