Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48302 del 23 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:48302PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato associativo di stampo mafioso è un reato permanente, la cui consumazione cessa con la pronuncia della sentenza di primo grado, in quanto a seguito dell'istruttoria dibattimentale espletata in tale fase, si accerta compiutamente il fatto da giudicare e si cristallizza l'imputazione, non più modificabile nei gradi di giudizio successivi. Pertanto, la condotta successiva alla sentenza di primo grado, anche in caso di condanna in appello a seguito di assoluzione in primo grado, integra un nuovo reato, che può essere eventualmente ritenuto in continuazione con quello precedentemente giudicato. Ai fini della valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per l'applicazione di una misura cautelare, il giudice può legittimamente fare riferimento, oltre agli elementi probatori già valutati nei precedenti gradi di giudizio, anche a nuovi elementi sopravvenuti, come le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, la presenza dell'indagato in luoghi frequentati dagli appartenenti all'associazione mafiosa e il suo comportamento in tali contesti, purché la motivazione sia logica, adeguata e non contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. COCOMELLO Assunta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/12/2017 del Tribunale della liberta' di Napoli;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Napoli confermava l'ordinanza, emessa in data 17/11/2017, con la quale il Giudice per le indagini preliminari app…

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