Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38333 del 24 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38333PEN

Massima

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Il diritto di critica nei confronti di pubbliche autorità non può essere esercitato in modo diffamatorio, attraverso l'affermazione di fatti falsi e gravemente lesivi della reputazione altrui, anche qualora l'autore ritenga in buona fede che tali fatti siano veri. L'esimente del diritto di critica ex art. 51 c.p. e art. 21 Cost. presuppone che le critiche siano fondate su elementi di verità e svolte con correttezza formale e sostanziale, senza eccedere i limiti della continenza e della continua finalità di interesse pubblico. Pertanto, il reato di diffamazione sussiste quando le accuse rivolte a pubblici ufficiali, pur presentate come esercizio del diritto di critica, risultino prive di fondamento oggettivo e siano espresse in modo ingiurioso e lesivo della reputazione altrui, anche qualora l'autore ritenga in buona fede che i fatti denunciati siano veri. In tali casi, l'esimente della verità putativa ex art. 596 c.p. non può trovare applicazione, in quanto l'errore sulla veridicità dei fatti non è scusabile in capo a un soggetto che, per la sua esperienza professionale, avrebbe dovuto verificare con maggiore diligenza la fondatezza delle proprie accuse prima di renderle pubbliche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. DE. GI. AL. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 10/2009 TRIBUNALE di VERBANIA, del 14/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fraticelli Mario, che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore avv. Ogliardo Giovanni.

FATTO E D…

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