Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35852 del 18 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35852PEN

Massima

Massima ufficiale
L'elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata, ai sensi dell'art. 61 n. 9, cod. pen., va individuato con riferimento alle modalità del possesso del denaro o d'altra cosa mobile altrui oggetto di appropriazione, ricorrendo la prima figura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio se ne appropri avendone già il possesso o comunque la disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio, e ravvisandosi invece la seconda ipotesi quando il soggetto attivo, non avendo tale possesso, se lo procuri fraudolentemente, facendo ricorso ad artifici o raggiri per appropriarsi del bene. (Fattispecie in cui l'impiegata di un ufficio postale faceva sottoscrivere in bianco agli utenti quietanze di pagamento di buoni postali scaduti, appropriandosi della differenza tra le somme effettivamente maturate in favore di ciascuno e quelle poi reinvestite nella emissione di nuovi buoni postali).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. RO., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/03/2006 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

udito il P.G. in persona del Dott. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

non e comparso il difensore.

FATTO E DIRITTO

1 - La Corte d'Appello …

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