Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31682 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31682PEN

Massima

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Il peculato commesso dal pubblico ufficiale che si appropria di denaro di cui ha la disponibilità indiretta, attraverso l'utilizzo di artifici e raggiri, si configura come reato di peculato e non di truffa, in quanto l'appropriazione è resa possibile dal possesso del denaro, anche se ottenuto mediante modalità fraudolente. Il peculato si differenzia dalla truffa in quanto nel peculato il possesso del denaro è antecedente alla condotta appropriativa, mentre nella truffa gli artifici e i raggiri sono finalizzati a ottenere il possesso della provvista in vista della successiva appropriazione. Pertanto, l'utilizzo di una firma falsa per incassare un mandato di pagamento di cui il pubblico ufficiale aveva la disponibilità configura una modalità di realizzazione del peculato, senza che possa configurarsi il reato di truffa. Inoltre, il peculato non può essere ricondotto all'ipotesi residuale dell'abuso d'ufficio, né al peculato d'uso, in assenza di elementi che indichino un uso momentaneo del denaro appropriato. Le valutazioni in ordine all'applicabilità di eventuali circostanze attenuanti, come il risarcimento del danno o la particolare tenuità del fatto, rientrano nell'ambito delle deduzioni fattuali, non sindacabili in sede di legittimità, se sorrette da motivazione logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Gianni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CA. Gi., nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 14 marzo 2005 emessa dalla Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, la sentenza denunciata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. Giorgio Fidelbo;

sentito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. Enrico Delehaye, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito l'avvocato Vitello Giuseppe, che ha insistito per l&#x…

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