Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1699 del 16 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:1699PEN

Massima

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Il reato di diffamazione sussiste non solo quando l'agente comunichi direttamente a più persone una notizia lesiva della reputazione altrui, ma anche quando egli la comunichi ad una persona destinata a riferirla ad almeno un'altra, in quanto in tal caso la comunicazione è comunque destinata a raggiungere una pluralità di soggetti. Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato di diffamazione, non è necessaria l'intenzione di offendere la reputazione della persona, essendo sufficiente il dolo generico, vale a dire la volontà di adoperare espressioni offensive, con la consapevolezza del discredito che da tale condotta possa derivare per l'altrui reputazione. Il termine di prescrizione del reato di diffamazione, pari a sette anni e sei mesi, può essere sospeso per determinati periodi, con conseguente posticipazione della scadenza del termine stesso. Quando una frase lesiva della reputazione altrui sia stata inserita in una relazione di un consulente tecnico, sulla base di una rielaborazione di un colloquio avuto con l'imputato, non vi è certezza che tale frase sia stata effettivamente pronunciata dall'imputato, con la conseguenza che non può ritenersi integrato il reato di diffamazione per tale condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata ad (OMISSIS) e da (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dal tribunale di Asti il 17.4.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;

udito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza pronunciata il 17.4.2012 il tribunale di Asti in…

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