Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40847 del 29 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:40847PEN

Massima

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Il reato di porto illegale di arma comune da sparo si configura quando l'arma, anche se non materialmente addosso al soggetto, si trovi nella sua pronta disponibilità per un uso immediato, essendo sufficiente che il reo possa facilmente acquisirne la disponibilità materiale e farne un utilizzo quasi istantaneo sulla pubblica via. Tale criterio oggettivo, volto a tutelare la sicurezza pubblica, si distingue dalla fattispecie del mero trasporto dell'arma, in cui questa viene considerata solo come oggetto inerte di una operazione di spostamento da un luogo ad un altro, senza possibilità di pronta utilizzazione. Pertanto, il reato di porto illegale sussiste anche quando l'arma è riposta nel bagaglio del soggetto, purché questi possa agevolmente e rapidamente impadronirsene. Il giudizio sulla concessione o meno delle attenuanti generiche rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare le ragioni ostative alla loro applicazione, senza essere tenuto ad esaminare tutti gli elementi prospettati dalla difesa, essendo sufficiente l'indicazione delle circostanze ritenute di preponderante rilievo, come i precedenti penali del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2181/2012 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 15/09/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) SARACENO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza resa in data 11 ottobre 2015 la Corte di appello di Bologna ha confermato la sentenza del Tribunale di Bolo…

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