Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 21128 del 16 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:21128CIV

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso per cassazione, è tenuto a verificare la conformità dello stesso ai requisiti di ammissibilità previsti dalla legge, tra cui l'obbligo di indicare puntualmente gli atti e i documenti rilevanti del giudizio di merito, nonché le norme di diritto asseritamente violate. Il mancato rispetto di tali prescrizioni, che impongono al ricorrente di rendere possibile l'esame da parte della Corte di Cassazione degli elementi posti a fondamento dei motivi di impugnazione, comporta l'inammissibilità del ricorso, non essendo consentito a questa Corte di procedere a indagini integrative o a un riesame del merito della controversia. Il giudice di merito, infatti, gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e nell'individuazione dei fatti rilevanti ai fini della decisione, senza che tale apprezzamento possa essere sindacato in sede di legittimità, se non per vizi di motivazione che attengano all'assenza, insufficienza o contraddittorietà della stessa, e non già per una mera diversità di valutazione rispetto a quella operata dal giudice di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 19327/2011 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), (OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliate in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che le rappresenta e difende unitamente agli avvocati (OMISSIS), (OMISSIS), giusta procura in calce al ricorso;

- ricorrenti -

contro

(OMISSIS) SPA (OMISSIS), (OMISSIS) (OMISSIS), (OMISSIS) (OMISSIS);

- intimati -

avverso la sentenza n. 609/2010 della CORTE D'APPELLO di GENOVA del 18.5.20…

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