La competenza territoriale nel procedimento di prevenzione personale si radica nel luogo in cui, al momento della proposta o della decisione, la pericolosità sociale del soggetto si manifesta in modo più concreto e rilevante, indipendentemente dalla sua dimora abituale. Quando la pericolosità è fondata sull'appartenenza a un sodalizio criminale, la competenza va individuata nel luogo ove si trova il centro organizzativo e decisionale dell'associazione, a prescindere dall'esistenza di ramificazioni o derivazioni in altri territori. Pertanto, nel caso di un soggetto accusato di partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, la competenza territoriale per l'applicazione di misure di prevenzione spetta al giudice del luogo in cui si concentrano gli elementi concreti relativi alla localizzazione e alla funzionalità dell'associazione, come il sequestro di ingenti quantità di droga, l'arresto del proposto e la residenza dei correi, anche se il soggetto abbia la dimora abituale in una diversa regione e abbia effettuato investimenti immobiliari in tale area, in quanto tali circostanze non sono di per sé dimostrative della sua pericolosità sociale.