Il delitto di associazione per delinquere ex art. 416 c.p. sussiste quando vi è un vincolo associativo stabile e duraturo tra più persone, caratterizzato da una struttura organizzativa, dalla ripartizione di ruoli e compiti tra i sodali, dalla disponibilità di mezzi e luoghi per la realizzazione del programma criminoso, nonché dalla consapevolezza e volontà dei partecipi di far parte di un sodalizio criminoso, a prescindere dalla determinatezza del programma delinquenziale. La mera commissione continuata di singoli reati, anche in ambito familiare, non è sufficiente a integrare la fattispecie associativa, essendo necessaria la prova di un vincolo associativo autonomo e indipendente rispetto ai singoli reati. La responsabilità per il delitto di ricettazione ex art. 648 c.p. può essere desunta da elementi indiziari, quali le intercettazioni telefoniche che dimostrino la consapevolezza dell'imputato circa l'illecita provenienza della refurtiva. Analogamente, la responsabilità per il delitto di furto in abitazione ex art. 624-bis c.p. può essere provata attraverso il contenuto delle conversazioni intercettate, purché esse consentano di ricostruire in modo logico e coerente il coinvolgimento dell'imputato nella fase esecutiva o di monetizzazione del reato. La motivazione della sentenza deve esaminare puntualmente le doglianze difensive, confrontandosi in modo specifico con gli argomenti addotti, senza limitarsi a una mera riproduzione delle argomentazioni di primo grado.