Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21878 del 17 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21878PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990 è configurabile anche quando il contributo del singolo partecipante si sia concretizzato in un solo episodio criminoso, purché tale contributo riveli, secondo massime di comune esperienza, un ruolo specifico dell'agente in funzione delle dinamiche operative e della crescita criminale dell'associazione. L'elemento oggettivo del reato associativo non richiede la partecipazione ai reati-fine dell'associazione, essendo sufficiente la dimostrazione della disponibilità del singolo al perseguimento del fine comune, anche attraverso la realizzazione di reati-fine. Ciò che connota la condotta di partecipazione è la sua impermeabilità alla consumazione del reato-fine, di cui risponde solo chi vi abbia materialmente o moralmente contribuito causalmente. Sotto il profilo soggettivo, l'adesione al programma associativo può prescindere dall'effettiva prova della duratura appartenenza al sodalizio criminale, essendo sufficiente la dimostrazione della condivisione del programma per un tempo apprezzabile e della prospettiva soggettiva di durevole intraneità all'organizzazione. L'aggravante della ingente quantità di cui all'art. 80, comma 2, del D.P.R. 309/1990 è configurabile anche in assenza di sequestro dello stupefacente, purché la motivazione dia conto in modo rigoroso e persuasivo della sussistenza dei presupposti per il suo riconoscimento, sulla base di elementi indiziari che escludano ragionevoli dubbi. In tema di confisca ai sensi dell'art. 12-sexies del D.L. 306/1992, convertito in L. 356/1992, non è necessario accertare un nesso di derivazione tra i beni confiscati e il reato per cui è intervenuta la condanna, essendo sufficiente la sola condanna del soggetto che di quei beni dispone, senza ulteriori indagini sull'attitudine criminale del condannato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/07/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa NARDIN MAURA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. FIMIANI PASQUALE.
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita…

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