La realizzazione di opere edilizie in assenza di titolo abilitativo, anche se finalizzate a esigenze produttive o di sicurezza, configura una fattispecie di nuova costruzione soggetta all'applicazione della sanzione demolitoria prevista dall'art. 31 del d.P.R. n. 380/2001, qualora le opere per dimensioni, tipologia e impatto sul territorio non possano essere qualificate come pertinenze dell'impianto industriale esistente. La natura pertinenziale di un manufatto edilizio, che ne escluderebbe l'assoggettamento al regime autorizzatorio, non può essere desunta dalla mera precarietà o facile rimozione dello stesso, ma richiede che esso risulti oggettivamente e funzionalmente inserito in rapporto di servizio e asservimento rispetto all'edificio principale, senza determinare una trasformazione urbanistica ed edilizia permanente del territorio. La proposta di accordo ex art. 6 della L.R. n. 11/2004, finalizzata alla riclassificazione di un'area agricola in zona industriale al fine di sanare opere abusive, non può essere valutata dall'Amministrazione comunale in via prioritaria rispetto all'esecuzione di un'ordinanza di demolizione già emessa, atteso che la sanatoria di abusi edilizi non può essere perseguita attraverso il procedimento di variante urbanistica, ma richiede l'attivazione di un diverso e specifico procedimento.