Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7035 del 23 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7035PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che attesta falsamente la presenza e l'identificazione di soggetti nell'esercizio delle sue funzioni, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p., non essendo sufficiente il mero dolo generico, ossia la volontà e consapevolezza della falsa attestazione, non essendo richiesti l'animus nocendi o l'animus decipiendi. Ciò in quanto l'autentica di firma, rientrante nelle attribuzioni del pubblico ufficiale, in caso di falsa attestazione integra gli estremi del reato di cui all'art. 479 c.p. e non della meno grave fattispecie di cui all'art. 480 c.p., relativa alla falsa attestazione di fatti dei quali l'atto pubblico è mera certificazione amministrativa. Pertanto, il rigore espresso dal principio di diritto enunciato nella sentenza di legittimità non può essere attenuato in ragione della qualifica di pubblico ufficiale delegato alle autentiche, ma non notaio, del soggetto agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 3.6.2010 da:

avv. Viti Giancarlo e Betti Vittorio, difensori di VE. Pa. , nato ad (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Perugia del 15 dicembre 2009;

Letto il ricorso la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto l'inammissibilita&#…

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