E' manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art.. 24 D.P.R. 19 marzo 1956, n.. 303, secondo cui nelle lavorazioni che producono scuotimenti, vibrazioni o rumori dannosi ai lavoratori, devono adottarsi i provvedimenti consigliati dalla tecnica per diminuirne l'intensità, in relazione: all'art.. 70 Cost... poiché il giudice nell'applicazione della norma, invaderebbe la sfera di discrezionalità riservata al legislatore; all'art.. 25, in quanto tale precetto di legge, penalmente sanzionato, non sarebbe fornito della certezza ed univocità necessarie per i suoi destinatari; infine, all'art.. 3 poiché si presterebbe a trattamenti di ingiustificata diversità da caso a caso, in violazione del principio di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Infatti, l'art.. 24 in questione si è limitato ad aggiungere, ai criteri di normale prudenza e diligenza dettati dal codice penale, una prescrizione attinente alla buona tecnica, nella realizzazione e gestione degli impianti aziendali, che mal si presta ad essere rigorosamente ed astrattamente determinata dalla legge e che va concretizzata, nella pratica quotidiana, con la finalità ben precisa di preservare la salute del lavoratore, tenendo conto delle situazioni particolari.