La sopraelevazione di un fabbricato preesistente, a seguito di ristrutturazione, non integra automaticamente una nuova costruzione rilevante ai fini del rispetto delle distanze legali, ma deve essere valutata in concreto se tale intervento abbia determinato un effettivo aumento della superficie esterna e della volumetria dei piani sottostanti, incidendo sulla struttura e sul modo di essere della copertura. Ove, invece, l'innalzamento del tetto sia dovuto a ragioni tecniche, come l'utilizzo di nuovi materiali e la coibentazione, senza modificare la volumetria complessiva dell'edificio, non sussiste violazione delle distanze legali previste dagli artt. 873 e 907 c.c. e dalle norme urbanistiche, atteso che in tal caso non si è in presenza di una nuova costruzione. Spetta al giudice di merito accertare in concreto se l'opera eseguita abbia le caratteristiche di una nuova costruzione, ovvero se, avendo carattere meramente accessorio e ornamentale, vada esclusa dal computo delle distanze legali.