Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18786 del 4 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18786PEN

Massima

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La configurabilità dell'attenuante della provocazione, ai sensi dell'art. 62 n. 2 c.p., richiede la sussistenza di tre elementi: a) lo "stato d'ira", ovvero una situazione psicologica caratterizzata da un impulso emotivo incontenibile che determina la perdita dei poteri di autocontrollo; b) il "fatto ingiusto altrui", inteso come un comportamento antigiuridico in senso stretto o l'inosservanza di norme sociali o di costume regolanti l'ordinaria convivenza, che rivesta carattere di ingiustizia obiettiva; c) un nesso di causalità psicologica tra l'offesa e la reazione, pur senza necessità di proporzionalità tra le stesse. Tuttavia, l'evidente sproporzione tra la reazione violenta dell'imputato e il lamentato "fatto ingiusto" della persona offesa, così come l'assenza di un comportamento di quest'ultima che possa ritenersi obiettivamente ingiusto, escludono la configurabilità dell'attenuante in questione. Inoltre, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, motivato sulla base della gravità del fatto e della personalità negativa dell'imputato, desumibile anche dalla presenza di precedenti penali a suo carico, è conforme ai principi giurisprudenziali consolidati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/01/2021 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GUARDIANO ALFREDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. VENEGONI ANDREA.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Messina confermava la sentenza con cui il tribunale di Messina, in data 19.2.2019, aveva condan…

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