La pubblica amministrazione, in qualità di titolare di beni demaniali o del patrimonio indisponibile, può esercitare il potere di autotutela esecutiva di cui all'art. 823, comma 2, c.c. per la tutela di tali beni, senza dover necessariamente ricorrere agli strumenti civilistici di tutela del possesso o della proprietà. Tale potere di autotutela, finalizzato alla salvaguardia dell'interesse pubblico cui i beni sono destinati, non richiede la dimostrazione dei presupposti previsti per l'esercizio delle azioni possessorie o rivendicatorie di cui agli artt. 1168 ss. e 948 c.c., essendo sufficiente provare che il bene rientri nella categoria dei beni demaniali o del patrimonio indisponibile dell'ente pubblico. L'amministrazione può pertanto adottare provvedimenti di rimozione di occupazioni abusive o turbative del possesso di tali beni, senza dover preventivamente adire l'autorità giudiziaria ordinaria, fermo restando il sindacato del giudice amministrativo sulla legittimità dell'esercizio di tale potere, in particolare per quanto riguarda la titolarità pubblica del bene e la sua destinazione a finalità di interesse pubblico.