Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 1556 del 2024

ECLI:IT:TARVEN:2024:1556SENT

Massima

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L'occupazione del suolo pubblico comporta un utilizzo, a fini privati, di spazi pubblici sottratti all'uso comune, per cui le funzioni che l'Amministrazione è chiamata ad esercitare in questa materia involgono l'esercizio di un'ampia ed estesa discrezionalità, non solo nella scelta delle aree da occupare, ma anche nella determinazione della dimensione, dei tempi e dei modi dell'occupazione, nonché di tutte le eventuali restrizioni e forme di contemperamento ritenute opportune dal punto di vista viabilistico, urbanistico, architettonico, paesaggistico, tenendo conto della pluralità di interessi pubblici e privati coinvolti. Le scelte effettuate dall'Amministrazione nell'esercizio del potere di pianificazione e programmazione delle occupazioni di suolo pubblico, a contenuto ampiamente discrezionale, costituiscono apprezzamento di merito sottratto al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. L'Amministrazione può pertanto legittimamente ridurre la superficie oggetto di concessione, anche al fine di agevolare la viabilità pedonale, senza che ciò comporti un'illegittima compressione del diritto di impresa, purché il contemperamento degli interessi sia ragionevole e non manifestamente irrazionale. Parimenti, la limitazione del numero di accessi all'area concessa e il divieto di mantenere gli arredi esterni oltre l'orario di apertura dell'attività rientrano nell'esercizio del potere di conformazione e regolazione dell'occupazione del suolo pubblico, senza integrare una violazione del diritto di proprietà. Infine, la mancata previsione dell'indennizzo in caso di revoca della concessione non determina l'illegittimità del provvedimento, in quanto le concessioni di suolo pubblico sono sempre revocabili per esigenze di pubblico interesse, senza che ciò comporti il riconoscimento di alcun indennizzo.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/06/2024

N. 01556/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00157/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 157 del 2020, integrato da motivi aggiunti, proposto da -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati Andrea Pavanini e Roberta Colaiocco, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Venezia, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Iannotta, Nicoletta Ongaro, e Silvia Privato, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Antonio Iannotta in Venezia, S. Marco 4091;

nei confronti

Soprintendenza per i Beni Architett…

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