Il giudice ordinario è competente a conoscere delle sanzioni accessorie, anche non pecuniarie, previste dal Codice della strada, in quanto tali sanzioni rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario ai sensi dell'art. 204-bis del d.lgs. n. 285/1992. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di giurisdizione per conoscere di un ricorso avverso un'ordinanza comunale che abbia disposto la rimozione di opere abusive realizzate in aree destinate alla circolazione veicolare, in quanto tale provvedimento è espressione dell'esercizio dei poteri sanzionatori previsti dal Codice della strada, la cui cognizione spetta al giudice ordinario. Ciò in quanto le sanzioni accessorie, anche non pecuniarie, previste dal Codice della strada rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, in base all'art. 204-bis del d.lgs. n. 285/1992, e non in quella del giudice amministrativo, a prescindere dalla natura dell'opera abusiva realizzata e dalla qualificazione giuridica del provvedimento impugnato. Il giudice amministrativo, pertanto, deve dichiarare l'inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione, fermo restando che il processo possa essere riproposto entro il termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza di inammissibilità dinanzi al giudice ordinario, al fine di salvaguardare gli effetti processuali e sostanziali della domanda.