Il diritto all'assegnazione e alla cessione in proprietà di un alloggio di servizio per il personale delle forze dell'ordine impegnato nella lotta alla criminalità organizzata in Sicilia, di cui alla legge regionale n. 54/1985, presuppone il possesso e il mantenimento dei requisiti di legge, in particolare l'utilizzo continuativo e non occasionale dell'immobile da parte dell'assegnatario. Pertanto, il diniego di cessione in proprietà può essere legittimamente opposto dall'amministrazione competente qualora emerga che l'assegnatario non abbia utilizzato l'alloggio in modo continuativo e stabile, ma solo in maniera discontinua e saltuaria, anche se l'assegnazione in locazione non sia stata formalmente revocata. In tal caso, l'amministrazione è tenuta a verificare il permanere dei requisiti di legge per il mantenimento dell'assegnazione, senza che ciò comporti una violazione del giudicato formatosi su precedenti provvedimenti di revoca, i quali si limitavano ad annullare il procedimento per vizi formali, senza accertare la sussistenza dei presupposti sostanziali per l'assegnazione. Inoltre, l'omissione di talune formalità procedimentali, come l'avvio di un nuovo procedimento di revoca, non determina l'annullamento del provvedimento di diniego della cessione, qualora l'amministrazione dimostri in giudizio che il contenuto dispositivo non sarebbe potuto essere diverso.