Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 41375 del 23 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41375PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dalla continuità temporale di condotte illecite pregresse, dalla notevole professionalità dimostrata nell'esecuzione del reato contestato, nonché dalla frequentazione di soggetti ritenuti pericolosi, i quali costituiscano un concreto fattore di facilitazione per la commissione di ulteriori reati. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono fondare un giudizio prognostico sulla permanenza delle opzioni criminali dell'imputato e sulla sua scarsa capacità di autodisciplina, anche in relazione all'eventuale applicazione di misure cautelari meno afflittive, giustificando pertanto l'adozione della più grave misura cautelare detentiva, in assenza di alternative idonee a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZECCA Gaetanino - rel. Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. SI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1581/2009 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 18/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANINO ZECCA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

Ra. Si. ricorre per cassazione avverso l'ordinanza resa in sede di appello (proposto dalla Procu…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.