Cassazione penale Sez. II sentenza n. 50738 del 29 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50738PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni intestati a un terzo soggetto non indagato è legittimo solo se l'accusa dimostra, attraverso elementi fattuali gravi, precisi e concordanti, che il bene, pur formalmente intestato al terzo, è in realtà nella disponibilità effettiva dell'indagato, il quale ha utilizzato il terzo come mero prestanome al fine di sottrarre il bene al rischio della confisca. Spetta al giudice della cautela esplicitare le ragioni della ritenuta interposizione fittizia, senza poter fare affidamento su meri indizi di sospetto. Il terzo intestatario, pur non gravato da oneri probatori, può tuttavia confutare la tesi accusatoria indicando elementi che comprovino la sua esclusiva titolarità del bene; in tal caso, il sequestro deve essere revocato, essendo irrilevante la prova del fumus commissi delicti e dell'illegittima provenienza del bene, poiché quest'ultimo è definitivamente uscito dalla disponibilità dell'indagato. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni intestati a un terzo estraneo al reato è, pertanto, legittimo solo se l'accusa dimostra che il bene, pur formalmente intestato al terzo, è in realtà riconducibile all'indagato, il quale ha utilizzato il terzo come mero prestanome per sottrarlo al rischio della confisca; in tal caso, il terzo può confutare tale tesi indicando elementi che comprovino la sua esclusiva titolarità del bene, con conseguente revoca del sequestro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. ALMA Marco M. - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/04/2016 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli aveva dis…

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