Consiglio di Stato sentenza n. 1461 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:1461SENT

Massima

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L'esercizio della funzione pianificatoria, quale l'adozione di atti di variante al piano regolatore generale, si caratterizza per l'ampio margine di discrezionalità attribuito all'amministrazione, con possibilità di censurare le scelte effettuate solo quando queste si presentino come manifestamente illogiche o contraddittorie. L'amministrazione non è gravata dall'onere di motivare ulteriormente le statuizioni relative a ciascuna posizione individuale, essendo sufficiente la valutazione adeguata del complesso delle circostanze e dei presupposti sottesi all'esercizio del relativo potere, attraverso un iter logico e procedurale scevro da profili di irragionevolezza e abnormità. Le aspettative del privato ad un regime edilizio più favorevole sono tutelabili solo ove già consacrate in convenzioni di lottizzazione, accordi di diritto privato o in ragione di giudicati di annullamento di dinieghi di concessione edilizia, non certo avuto riguardo allo svantaggio, anche oggettivo, che allo stesso possa derivare da una destinazione urbanistica anziché da un'altra. La pretesa uniformità delle caratteristiche morfologiche di una zona non implica un automatismo di inquadramento che renderebbe del tutto superflua qualsivoglia valutazione specifica, essendo rimessa all'amministrazione la discrezionalità di scelta, anche innovativa limitatamente a singole porzioni, in relazione alle nuove e diverse esigenze dell'amministrazione, con riferimento a parametri dimensionali e qualitativi appartenenti al nuovo assetto degli interessi. La disparità di trattamento in ambito urbanistico può essere ravvisata non già in presenza di soluzioni analoghe, ma solo quando si profilino identiche, sì da comportare la totale, manifesta illogicità e irrazionalità delle scelte compiute.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/02/2020

N. 01461/2020REG.PROV.COLL.

N. 07936/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7936 del 2009, proposto dalla signora ((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n.116;

contro

il Comune di Trento, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, viale G. Mazzini, n.11;
la Provincia di Trento, in persona del Presidente
pro tempore
, non costituita in giudizio;

per la riforma

della sentenza del T.R.G.A. di Trento n. 140/2009, resa tra le parti, conce…

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