Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27578 del 25 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:27578PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di resistenza a pubblico ufficiale deve essere sorretta da una ricostruzione logica e coerente dell'accaduto, che non presenti gravi incongruenze tra l'accertamento della condotta minacciosa dell'imputato nei confronti dei pubblici ufficiali e l'esclusione di altri reati connessi, come lesioni personali e danneggiamento, per i quali l'imputato sia stato assolto. In presenza di una simile contraddittorietà della motivazione, il giudice di legittimità è tenuto ad annullare la sentenza con rinvio ad un nuovo giudizio di merito, affinché il giudice di appello superi le incongruenze logiche e ricostruisca in modo unitario e coerente l'episodio contestato, verificando altresì se la condotta dell'imputato possa essere scriminata dall'aver reagito ad atti arbitrari dei pubblici ufficiali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 18/12/2012 della Corte di appello di Salerno;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con la sentenza sopra indicata la …

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