Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 1697 del 2019

ECLI:IT:TARSA:2019:1697SENT

Massima

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Il concessionario di un bene demaniale non vanta alcuna aspettativa al rinnovo automatico del rapporto concessorio, il cui diniego, nei limiti della ragionevolezza e della logicità dell'agire amministrativo, non necessita di ulteriore motivazione, né implica alcun 'diritto di insistenza', qualora l'amministrazione intenda procedere ad un nuovo sistema d'affidamento mediante gara pubblica. L'istituto del 'diritto di insistenza' ex art. 37, comma 2, cod. nav., ossia del diritto di preferenza dei concessionari uscenti, è stato soppresso dall'art. 1, comma 18, del d.l. n. 194/2009, conv. in l. n. 25/2010, in attuazione dei principi euro-unitari in materia di libera circolazione dei servizi, di par condicio, di imparzialità e di trasparenza, applicabili anche alle concessioni di beni pubblici. Di conseguenza, l'amministrazione concedente è obbligata ad assoggettare a procedura comparativa il rinnovo di una concessione demaniale, al fine di individuare il soggetto contraente che offra migliori garanzie di positiva utilizzazione del bene per finalità di pubblico interesse. Il divieto di rinnovo dei contratti scaduti, anche se sancito dalla legge con espresso riferimento agli appalti di lavori, servizi e forniture, esprime un principio generale, estensibile anche alle concessioni di beni pubblici, siccome attuativo di un vincolo euro-unitario, il quale considera il rinnovo dei contratti pubblici scaduti come un contratto originario, necessitante della sottoposizione ai canoni dell'evidenza pubblica. La tollerata occupazione del bene pubblico non radica alcuna posizione di diritto o di interesse legittimo in capo all'occupante ex concessionario, essendo irrilevante a tal fine anche il pagamento delle somme corrispondenti all'originario canone, in quanto tali somme valgono solo a compensare l'occupazione sine titulo, non essendo ammissibile il rinnovo di una concessione per facta concludentia, stante l'impossibilità di desumere per implicito la volontà dell'amministrazione di vincolarsi. La 'continuità' e la 'peculiarità' dei demani civici non possono tradursi in una sorta di rendita di posizione sine die in favore dell'attuale occupante, incompatibile con i principi euro-unitari e nazionali di evidenza pubblica: la dedotta 'peculiarità' di destinazione dell'area 'in deroga' allo statuto ordinario degli usi civici non è da intendersi né giammai potrebbe intendersi configurabile 'ad personam' (ossia inscindibilmente ancorata alla soggettività dell'attuale occupante), cosicché nulla esclude che essa possa essere salvaguardata assicurando, nel contempo, la trasparenza e la concorrenzialità nella scelta (e nell'eventuale avvicendamento) del concessionario del bene.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/10/2019

N. 01697/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00020/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 20 del 2018, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Camping Pineta S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Brancaccio, Pasquale D'Angiolillo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Antonio Brancaccio, in Salerno, largo Dogana Regia, 15;

contro

Comune di Camerota, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Lorenzo Lentini, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso i…

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