Consiglio di Stato sentenza n. 6954 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:6954SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di un'opera edilizia abusiva costituisce un provvedimento dovuto e vincolato per l'amministrazione, che non richiede una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che lo giustificano, essendo sufficiente la mera constatazione dell'abusività dell'opera. La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità urbanistica ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 non rende inefficace l'ordine di demolizione, ma ne determina solo una sospensione dell'efficacia, che riacquista vigore in caso di rigetto della domanda di sanatoria. L'omessa comunicazione di avvio del procedimento non comporta l'annullamento dell'atto finale qualora risulti che l'esito del procedimento non sarebbe stato diverso anche in presenza della partecipazione del privato, come accade nel caso di provvedimenti vincolati e dovuti, quale l'ordine di demolizione di un abuso edilizio. L'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell'opera abusiva costituisce una sanzione autonoma rispetto all'ordine di demolizione, che consegue automaticamente all'inottemperanza di quest'ultimo, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine alla determinazione dell'area da acquisire, essendo sufficiente l'accertamento della mancata ottemperanza all'ingiunzione di demolizione. L'eventuale imprecisione nell'indicazione dell'area da acquisire non inficia la legittimità del provvedimento di acquisizione, che si riferisce comunque all'opera abusiva oggetto dell'ordine di demolizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/12/2018

N. 06954/2018REG.PROV.COLL.

N. 06952/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6952 del 2012, proposto da
Pasquale Coppeto, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Vecchione, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Angela Gemma in Roma, via Sabotino, n. 22;

contro

Comune di Napoli, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Anna Ivana Furnari, Giacomo Pizza, Bruno Ricci, Gabriele Romano, Giuseppe Dardo, Anna Pulcini, Antonio Andreottola, Barbara Accattatis Chalons D'Oranges, Eleonora Carpentieri, Annalisa Cuomo e Bruno Crimaldi, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Gian Marco Grez in Roma, corso Vi…

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