Il comportamento di chi rivolge manifestazioni di disistima e disprezzo direttamente alla persona offesa, anche in presenza di altri, integra il reato di ingiuria aggravata, mentre la diffamazione prescinde necessariamente dalla presenza della persona offesa, consistendo in una comunicazione rivolta a più persone al di fuori del suo controllo, che si trova così sminuita nella propria onorabilità senza possibilità di immediato contraddittorio. Pertanto, qualora le offese siano state proferite nel corso di un'assemblea presieduta dalla persona al cui comportamento si riferivano e alla presenza di tutti gli astanti, il fatto deve essere qualificato come ingiuria aggravata, mentre le successive comunicazioni diffamatorie rivolte a più persone in assenza della persona offesa integrano il reato di diffamazione. La diversa qualificazione giuridica del fatto non comporta tuttavia conseguenze in termini di trattamento sanzionatorio, essendo entrambi i delitti, se di competenza del Giudice di pace, puniti con la medesima pena.