Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3026 del 22 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:3026PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena per il reato continuato, deve applicare le circostanze attenuanti generiche riconosciute in relazione al reato più grave, mentre per i reati meno gravi unificati dalla continuazione tali attenuanti incidono solo sulla misura dell'aumento di pena da applicare ex art. 81 c.p., comma 2. Pertanto, il giudice non è tenuto a motivare specificamente l'applicazione delle attenuanti generiche a ciascun reato in continuazione, essendo sufficiente che le abbia riconosciute in relazione al reato più grave, in applicazione del principio per cui le attenuanti generiche si estendono all'intero compendio criminoso. Inoltre, il giudice può riconoscere le attenuanti generiche solo per alcuni dei reati unificati dalla continuazione, escludendole per gli altri, purché dia adeguata motivazione di tale determinazione punitiva differenziata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. PAOLONI Giacom - rel. Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/02/2015 della Corte di Appello di Roma;
esaminati gli atti, i ricorsi e la sentenza impugnata;
udita la relazione del Consigliere GIACOMO Paoloni;
udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore generale Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore dei ricorrenti avv. (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi …

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