Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2475 del 20 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2475PEN

Massima

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Il concorso dell'imputato nel reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990 richiede la prova della sua consapevole e volontaria partecipazione all'organizzazione criminale, non essendo sufficiente la mera conoscenza dei traffici illeciti del sodalizio o la semplice convivenza e frequentazione con i membri dell'associazione. Gli elementi indiziari posti a fondamento della responsabilità, come la convivenza con il capo dell'organizzazione, l'utilizzo di un conto corrente intestato all'imputato per operazioni riconducibili all'attività dell'associazione, ovvero l'impiego di un linguaggio criptico, devono essere valutati in modo rigoroso e puntuale dal giudice, il quale deve verificarne l'univocità e la sicura interpretazione in chiave accusatoria, non potendo desumere automaticamente da tali circostanze la consapevole e volontaria partecipazione dell'imputato al sodalizio criminale. In particolare, il giudice è tenuto a motivare in modo coerente e logico le ragioni per le quali tali elementi indiziari, anziché rappresentare la mera manifestazione di un legame sentimentale o di una semplice conoscenza dei traffici illeciti, debbano ritenersi espressivi della volontà dell'imputato di operare stabilmente e consapevolmente per il perseguimento dei fini dell'organizzazione criminale. La mancanza di tale puntuale e rigorosa motivazione, ovvero la presenza di elementi di contraddittorietà o illogicità nella valutazione degli indizi, determina l'annullamento della sentenza di condanna per il reato associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO ((omissis)) - Presidente

Dott. MARZANO Francesco - Consigliere

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. BR. GI. N. IL (OMESSO);

2) FA. RO. N. IL (OMESSO);

3) LO. ME. RO. N. IL (OMESSO);

4) PU. DO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 994/2005 CORTE APPELLO di MILANO, del 21/03/2006;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FOTI Giacomo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IANNELLI che ha concluso per l'inammissibilita'…

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