La controversia relativa alla richiesta di erogazione di somme a titolo di corrispettivo per prestazioni assistenziali rese da un centro diurno autorizzato e accreditato rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attiene a questioni di natura meramente patrimoniale e non all'esercizio di un potere autoritativo da parte della pubblica amministrazione. Pertanto, il ricorso proposto avverso il silenzio-rifiuto dell'amministrazione sulla relativa istanza è inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, essendo la cognizione della controversia devoluta al giudice ordinario, al quale l'interessato potrà rivolgersi ai sensi e nei termini di cui all'art. 11, comma 2, c.p.a. Ciò anche in considerazione del fatto che l'art. 133, comma 1, lett. c), c.p.a. esclude espressamente dalla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo le controversie "concernenti indennità, canoni e altri corrispettivi" relative a concessioni di pubblici servizi.