Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13497 del 9 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:13497PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'attenuante della lieve entità prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 in materia di detenzione di sostanze stupefacenti, deve esaminare attentamente tutti i parametri indicati dalla norma, sia in relazione alle caratteristiche qualitative e quantitative della sostanza, sia con riferimento alle modalità della condotta, in modo da accertare la effettiva trascurabile offensività del fatto. Pertanto, il mancato riconoscimento di tale attenuante può essere legittimamente motivato dalla presenza di anche uno solo degli elementi che escludono la sussistenza del requisito della lieve entità, come nel caso di detenzione di un quantitativo non modesto di sostanza stupefacente con principio attivo notevole e di modalità della condotta tali da far ritenere la finalità di spaccio. Inoltre, il superamento dei limiti quantitativi massimi previsti dalla legge non vale ad invertire l'onere della prova a carico dell'imputato o a indurre una presunzione, sia pure non assoluta, in merito alla destinazione non personale della sostanza stupefacente, imponendo al giudice solo un dovere accentuato di motivazione nella valutazione del parametro della quantità, qualora essa risulti non confacente ad un uso esclusivamente personale, sulla base di nozioni tossicologiche ed empiriche. Pertanto, pur in presenza di quantità non esigue o di confezioni plurime, potrebbero essere apprezzate altre circostanze dell'azione, tali da escludere, in radice, un uso non strettamente personale. Infine, la mera sussistenza di gravi condizioni di salute dell'imputato, derivanti da pregresse lesioni, non è sufficiente a giustificare l'applicazione dell'attenuante della lieve entità, in assenza di una specifica e comprovata condizione di tossicodipendenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Br. At. , nato a (OMESSO);

Avverso la sentenza, resa dalla Corte di Appello di Bari il 25/2/09;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita la relazione svolta in udienza dal consigliere Dott. GAZZARA Santi;

Udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore Generale, Dott. IACOVIELLO ((omissis)), il quale ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore del ricorrente, avv. ((omissis)), il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

Osse…

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